Nuove esperienze in vista al TFF37

Comincia oggi la 37^ edizione del Torino Film Festival e quest’anno, come l’anno scorso, riusciremo a seguirlo per tutti i suoi nove giorni. Sarà un’edizione in corsa tra le lezioni dell’università, la collaborazione di Arianna con il blog CineDAMS Torino e i vari incontri con le personalità del mondo del cinema. Come sempre cercheremo di vedere più film possibile e di creare altrettanti contenuti interessanti per voi che ci leggete. 

Il Torino Film Festival si svolgerà dal 22 al 30 novembre nei cinema Massimo, Classico e Reposi, dove saranno proiettati i 149 film selezionati divisi in 8 sezioni principali. Come da tradizione il concorso ufficiale Torino 37 raccoglie opere prime, seconde o terze, provenienti quest’anno da Cile, Francia, Russia, Argentina, Spagna, USA, Taiwan, UK, Germania, Canada, Tunisia, Singapore e una coproduzione Islanda, Danimarca e Svezia. Una sola produzione italiana in competizione, Il grande passo di Antonio Padovan. 

Synonyms di Nadav Lapid (2019), Onde

Come ogni anno qualcuno si sorprende dei pochi nomi noti presenti in concorso, ma per definizione una manifestazione incentrata sulle prime opere non potrà mai ospitare in competizione gli stessi autori che concorrono nei maggiori festival internazionali. E’ proprio per ovviare a questo problema che il TFF ha numerose altre sezioni laterali dove collocare titoli più noti. E quest’anno a Torino potremo vedere il Pardo D’Oro Vitalina Varela di Pedro Costa (sezione Onde), l’Orso D’Oro Synonymes di Nadav Lapid (sempre Onde) e il vincitore del Special Jury Prize della sezione Un Certain Regard di Cannes Liberté di Albert Serra. Zitto zitto il festival di Torino ci sta portando sotto gli occhi dei film che si sono già distinti come emblemi dell’anno cinematografico corrente. 

Il TFF quest’anno dedica anche un retrospettiva completa su Teona Strugar Mitevska, il cui ultimo film, God Exists, Her Name is Petrunja, ha fatto molto parlare la Berlinale, e che e Emanuela Martini, direttrice del TFF, l’ha definita uno degli sguardi più intriganti del cinema contemporaneo. Questa scelta è una fondamentale prova di forza per un festival che ha fiducia nel proprio sguardo sul cinema di oggi e ritaglia uno spazio per gli autori emergenti, che qui più che altrove possono trovare un’accoglienza del genere. 

In questa nuova edizione l’atmosfera horror sembra aver preso il sopravvento, grazie alla retrospettiva Si può fare!, una selezione di 36 film significativi del genere horror usciti tra il 1919 e il 1969. A questa retrospettiva sarà dedicato un panel il 28 novembre alle 11.00 al Cinema Massimo (Sala Soldati). Il giorno prima ci sarà poi la consegna del Gran Premio Torino a Barbara Steele, volto del poster di quest’anno. Che la direttrice Emanuela Martini abbia interesse per l’horror è cosa nota, ma ci fa sorridere veder comparire questa retrospettiva proprio quando abbiamo intrapreso un percorso di scoperta del genere, e che, a breve distanza dal nostro recupero del film La maschera del demonio, la protagonista, Barbara Steele, è stata invitata qui per ricevere il Gran Premio Torino.

Wet Season di Anthony Chen (2019), Concorso Torino 37

Sempre parlando di questo genere si terrà la classica Notte Horror il 23 novembre e vedrà proiettati Blood Quantum di Jeff Barnaby (2019), Creature from the Black Lagoon di Jack Arnold (1954), da cui Del Toro ha preso ispirazione per la sua “creatura” di The Shape of Water, e The Lodge di Severin Fiala e Veronika Franz (2019).

Da segnalare anche la giornata del 25 novembre dedicata a Mario Soldati, lo scrittore e regista torinese che verrà omaggiato a 20 anni dalla sua scomparsa: per l’occasione verranno proiettati tre suoi film, Malombra, Fuga in Francia e La provinciale, e il giorno dopo si terrà un convegno presso l’Università di Torino. 

Una parola anche sui film di apertura e chiusura, che ci riportano alla questione dei titoloni. Il primo è Jojo Rabbit di Taika Waititi già vincitore del Critic’s Choice di Toronto e dell’Hollywood Film Award, una commedia satirica che ha già ricevuto ampi consensi a livello internazionale ed è già proiettata verso gli Oscar. Per la chiusura sarà invece proiettato Knives Out di Rian Johnson, regista degli ultimi Star Wars, e si tratta di un giallo alla Agatha Christie tutto ambientato in un’antica magione, con un cast stellare composto da Daniel Craig, Chris Evans, Michael Shannon, Lakeith Staifield, Christopher Plummer e Jamie Lee Curtis. 

E l’offerta del festival non si ferma qui, perchè ci sono numerosi titoli sconosciuti che sicuramente riveleranno grandi sorprese nella sezione sperimentale Onde, o nella sezione dei film più stravaganti Afterhours, nelle sezioni di cortometraggio o in quelle dedicate ai documentari

The Barefoot Emperor di Jessica Woodworth e Peter Brosens (2019), After Hours

In tutto questo mare magnum, quali sono quindi i nostri film più attesi? Eccoli qui.

  • Jojo Rabbit di Taika Waititi (2019), Film di apertura
  • Synonyms di Nadav Lapid (2019), Onde
  • Liberté di Albert Serra (2019), TFFDoc/Desiderio
  • Space Dogs di Elsa Kremser e Levin Peter (2019), TFF/Doc
  • Wet Season di Anthony Chen (2019), Concorso Torino 37
  • The Barefoot Emperor di Jessica Woodworth e Peter Brosens (2019), After Hours
  • Onibaba di Kaneto Shindo (1964), Si può fare!

Non ci resta che andare a metterci in coda!

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