Lido Roads #5 – Profondità e leggerezza

Quarto giorno di festival, e quattro film su cui dire qualcosa. Perché, se non altro, c’é sempre da parlare della Mostra del Cinema, bene, male, in maniera costruttiva o anche solo per sfogarsi. Sicuramente della giornata di oggi trasparirà su tutti i media nazionali la presenza di Al Pacino, uno dei divi piú attesi di quest’anno, che porta a Venezia ben due film, che spero di vedere nei prossimi giorni.

Il primo film di oggi é stato Binguan (The coffin in the mountain), film cinese sui destini intrecciati, piú o meno volontariamente, dei paesani di un piccolo villaggio montano. I temi piú tradizionali di religione, famiglia e dovere si mischiano alle piú viscerali gelosie e segreti, nella costruzione vorticante di una sceneggiatura solida e originale.

Terre Battue è invece un film più semplice, un’opera prima selezionata per l’apertura della Settimana Internazionale della Critica, con la motivazione di essere un film sulle regole nella vita che a sua volta rispetta le regole del cinema.

Ho avuto poi occasione di vedere la commedia She’s funny that way, che si è rivelata una piacevole sorpresa. Brillante, vivace, imprevedibile, sostenuta dalle interpretazioni di Owen Wilson, Jennifer Aniston, Imogen Poots, Rhys Ifans, Will Forte, tutti che si prestano egregiamente al bizzarro sovrapporsi di eventi e situazioni rocambolesche senza mai scadere nel banale, in un clima simile a quello creato e reso celebre da Woody Allen.

Infine Blood Cells, nella sezione Biennale College. Un viaggio sconclusionato, in cui si trascina un protagonista di età indefinita, incrociando numerosi personaggi fuori contesto. Poetico, estetico, un’affascinante fotografia, ma poi? Purtroppo ancora sono pochi i film che mi hanno portato oltre il semplice estetismo. Proseguiamo.

Arianna Vietina

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