Lido Roads #1 – Festival di Venezia al Via

Da oggi cominciamo a sfatare ogni dubbio, a mettere le carte in tavola. Finalmente dopo lunghe giornate di tam tam mediatico, critiche, news, la 71^ Mostra del Cinema di Venezia ha inizio e sapremo davvero se le scelte della direzione di quest’anno hanno visto lontano. Dal 27 agosto al 6 settembre, al Lido di Venezia, il primo festival del cinema nato al mondo darà prova ancora di quanto può incuriosire e stupire. La sua lunga tradizione gli ha permesso di passare edizioni gloriose, altre ingiuriose, altre con esiti veramente inaspettati, ma una cosa è certa: c’è sempre da parlare di questo festival, in tutto il mondo, dove ancora ricopre un posto privilegiato, appena sotto il più giovane Festival di Cannes.

In questi giorni ho sentito lodare in diverse occasioni la scelta dei film operata dal festival del cinema, che conterà 55 film provenienti da 44 paesi, autori importanti (ma magari non molto conosciuti), e anche diversi esordienti. Vedremo infatti 18 opere prime (tra cui l’italiano Michele Alhaique, uno degli 8 italiani presenti nei concorsi del festival) ed è un segnale fortissimo, in un paese dove è molto difficile entrare nel circuito cinematografico nazionale.

Nonostante questa componente positiva e una “Settimana degli Autori” che promette meraviglie, molte sono state le critiche per la presunta scarsità di film di rilievo internazionale, che contribuissero anche ad animare il red carpet con divi d’oltre oceano. Ogni anno uno dei temi fondamentali intorno a cui si impernia il dibattito sul festival è il tono che esso vuole tenere, in che percentuale sfruttare da una parte il richiamo di star hollywoodiane e grandi produzioni alla “Gravity” e dall’altra autori controversi, a malapena conosciuti in Italia e con concezioni e tecniche cinematografiche radicalmente differenti dallo stile europeo. Questo discorso è strettamente legato alla domanda: che tipo di pubblico voglio attirare alla Mostra del Cinema di Venezia?

Personalmente mi sono emozionata scoprendo di conoscere solo quattro o cinque dei nomi scritti sul programma, perché un festival di questo livello deve spiazzare, deve andare oltre il conosciuto, il familiare e sfondare ogni barriera culturale e geografica per dare al suo pubblico, quello degli appassionati, dei cinefili, dei produttori, degli artisti, qualcosa di mai visto prima. Questo secondo me è lo spirito con cui questo festival (ma forse anche tutti gli altri festival di cinema) deve approcciarsi, e quest’anno credo ci avvicineremo molto.

Tra i prodotti della prima giornata vedremo il film di apertura The President di Moshen Makhmalbaf, One on One di Kim Ki Duk(già vincitore di un Leone d’Oro nel 2012), Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) di Alejandro Iñarritu e The Look of Silence di Joshua Oppenheimer.

Arianna Vietina

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