Golden Globes 2019: non ci siamo!

Insieme a Oscars ed Emmys i Golden Globes sono tra i premi più importanti del panorama dell’intrattenimento americano. La giuria è composta dai circa 90 membri della Hollywood Foreign Press Association, una organizzazione non-profit di giornalisti e fotografi che si occupano di cinema e televisione. I Golden Globes aprono la stagione dei premi americani e sono spesso rivelatori su come sarà la gara agli Oscar. Molti dei titoli che vediamo in lizza adesso li rivedremo lì, e probabilmente anche alcuni vincitori saranno gli stessi. 
Le nomination per l’edizione del 2019 sono state annunciate il 6 dicembre e la cerimonia di premiazione si terrà il 6 gennaio a Beverly Hills, trasmessa in diretta dalla NBC. 
Anche se sono tra i premi più importanti ogni anno il livello e il valore delle loro nomination fa discutere molto gli amanti del settore e quest’anno più del solito c’è molto disappunto

Premettendo che non abbiamo visto tutti i film nominati (ma quelli che abbiamo visto li potete riconoscere dal carattere blu sottolineato che vi manderà a contenuti esterni) ci siamo confrontate sulle nostre sensazioni riguardo questi premi. Alcune cose ci hanno lasciate davvero perplesse.

A partire dal Miglior Film in Lingua Straniera (categoria che ci è particolarmente vicina dato che anche il nostro Dogman di Matteo Garrone è presente nei “pronostici” per l’Oscar) abbiamo notato con certo disappunto la presenza di Never Look Away. Questo film, portabandiera della Germania quest’anno, non è un brutto film ma sinceramente non è niente di originale. Visto poi accanto a Shoplifters (già Palma d’Oro) e ROMA (già Leone d’oro e favorito in questa corsa) diciamo che impallidisce ancora di più. E sono molti altri i titoli che noi avremmo voluto vedere al suo posto. Innanzitutto il coreano Burning, che era anche lui a Cannes, ma anche piuttosto Cold War, Sunset, il sopracitato Dogman, o ancora il più piccolo prodotto danese The Guilty. Sinceramente Never Look Away è una scelta molto comoda e molto piatta, che solo in america può essere considerata come una mossa vincente. Ricordiamo qui che il regista di questo film era già stato sotto i riflettori grazie a un film com Le vite degli altri che ha tutto un altro spessore e rivela una capacità di regia e scrittura molto più alta rispetto al risultato di Never Look Away.

Burning di Lee Chang-dong

La categoria con i problemi più grossi è quella per il Miglior Film – Dramma. Le nomination che si salvano sono quella per BlacKkKlansman, If Beale Street Could Talk e concediamo anche Black Panther, che nonostante sia molto commerciale è un buon film. Non sono però giustificabili le presenze di A Star is Born e Bohemian Rhapsody. Entrambi hanno lo stesso problema. Sono due buoni film fatti con il preciso scopo di appagare il pubblico generale, ma se osservati bene dal punto di vista della qualità cinematografica sono pieni di difetti e non sono assolutamente paragonabili agli altri in lista. Diciamo questo perché ci sono stati quest’anno titoli ben più validi da nominare. Tra questi quelli su cui vogliamo porre il focus sono You Were Never Really Here, Wildlife, First Reformed, e perché no, anche Vox Lux, tutte opere ottime nella loro totalità e un gradino sopra questi due titoli presenti in selezione.

BlacKkKlansman di Spike Lee

Per quanto riguarda la Miglior Regia anche qui ci sono diverse cose su cui riflettere. Senza niente di ridire su di lui per quando riguarda la recitazione, Bradley Cooper non si merita la nomination per la miglior regia. Come abbiamo già detto A Star is Born anche dal punto di vista registico, soprattutto nella seconda parte, presenta grossi errore e lacune. Il suo slot poteva essere occupato con maggior merito da Yorgos Lanthimos con il suo The Favourite, e manca la nomination, secondo noi fondamentale, di Lynne Ramsay per You Were Never Really Here. Questo film è già stato premiato a Cannes, ed è un esempio raro di capacità registica di cui non siamo le sole ad essersi accorte. Come mai questa esclusione? È sempre da ricondurre alla scarsa attenzione prestata alle donne? Sebbene una prospettiva molto fastidiosa ma per ora non riusciamo a darci altre spiegazioni.

You Were Never Really Heredi Lynne Ramsay

Un’altra delle categorie che ha suscitato molte polemiche è la Miglior Colonna Sonora Originale. In molti hanno lamentato l’assenza di Thom Yorke per il lavoro di Suspiria e quella di Jonny Greenwood per la colonna sonora di You Were Never Really Here. Noi vorremmo aggiungere anche l’assenza di Jóhann Jóhannsson con per lo score di Mandy, che a livello di qualità si può senza dubbio unire a Yorke e Greenwood. 

Suspiria di Luca Guadagnino

Vogliamo però chiudere questo articolo con alcuni appunti positivi riguardo altre categorie. Siamo molto soddisfatte della selezione di film d’animazione, che spazia tra Pixar, Studio Ghibli e Wes Anderson, e della scelte degli attori protagonisti della sezione Dramma, che comprende Willem Dafoe (At Eternity’s Gate), Rami Malek (Bohemian Rhapsody) e John David Washington (BlacKkKlansman). Bene anche la sezione Miglior film musical o comedy, anche se non ci sarebbe dispiaciuto l’inserimento di Sorry to Bother You o Paddington 2.

Isle of Dogs di Wes Anderson

In generale non è una corsa particolarmente emozionante, ma l’intento rimane quello di recuperare più film possibili così da comprendere meglio questi equilibri e arrivare a goderci la notte degli oscar sapendo su chi puntare.

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