I film del 2019… da rivedere!

Ogni anno si fanno diverse classifiche basate sul gradimento, parlando dei film che piacciono di più o di meno. Man mano che il tempo passa i titoli sono sempre di più, e sembra ampliarsi la distanza tra i film davvero interessanti e innovativi e una massa di prodotti sufficienti o trascurabili. Anche l’esperienza di chi scrive evolve e diventa sempre più difficile trovare soddisfazione in quel che si vede. 

Tra queste migliaia di film si trovano opere che ci rubano il cuore o incantano la mente, ma quanti sono invece i film che rivedremmo?

Per un cinefilo l’attività di re-visione dei film è per lo più dedicata alle opere degne di studio approfondito oppure ai film della nostra infanzia, con cui abbiamo un legame affettivo che coltiviamo crescendo. E’ difficile quindi far entrare nuovi titoli nella nostra libreria dei film da rivedere.

Questo 2019 è stato però un anno straordinariamente ricco e di qualità molto alta, per cui ci siamo trovate in diverse occasioni a pensare “Questo film lo rivedrei volentieri”, anche se non sono film tra i nostri preferiti dell’anno (Ops, spoiler).

Ecco quali sono i film del 2019 che speriamo di rivedere al più presto possibile.

Arianna

Midsommar: questo film è coinvolgente e affascinante, grazie soprattutto alla sua ambientazione in una foresta svedese durante una festa di mezza estate, isolata dal mondo e che vive secondo leggi proprie. Il regista Ari Aster ha preso a piene mani dalla cultura tradizionale piegando un universo di sensi e riferimenti alla sua personale e violentissima rappresentazione della relazione di coppia dei due protagonisti. Ho trovato questo film stupendo da osservare, ma anche perennemente inquietante e capace di seminare una grande quantità di elementi criptici che valgono sicuramente una seconda visione per essere afferrati. 

Us: un altro horror, un genere che sta scoprendo una nuova vitalità grazie ad alcuni giovani autori tra cui Jordan Peele, di cui già avevo amato Get Out. Questo film mi ha colpito perchè uscita dalla sala ne ho parlato a lungo con le persone che erano con me, e non riuscivamo ad esaurire gli argomenti. Sebbene il film non mi abbia completamente soddisfatta, penso sia un prodotto affascinante per la sua messa in scena, il suo messaggio e il fantastico lavoro musicale, che hanno reso palpabile e riconoscibile l’atmosfera di quel film, nella quale mi è rimasta la voglia di immergermi. 

Once Upon a Time… in Hollywood: non c’è da sorprendersi, dato che Tarantino ha reso tutti i suoi film dei veri piaceri da guardare e riguardare, perchè iconici e memorabili e sempre in grado di disvelarsi poco a poco allo spettatore. Il suo ultimo film non fa eccezione, e il fatto che prolunghi quel piacere per più di due ore non è un ostacolo, anzi. Questa è l’opera più adulta del regista, un film molto dialogato, molto costruito, molto introspettivo e colmo di citazioni che lo spettatore scova di visione in visione. Anche se l’ho visto già due volte, ma lo vedrei ancora e ancora.

Doctor Sleep: la mia esperienza al cinema per vedere questo film è stata fantastica, era tanto che non mi divertivo così durante una visione. Ho trovato questo film capace di intrattenere uscendo dalle aspettative che l’operazione comportava: il famigerato sequel di Shining rischiava di essere noioso e ripetitivo nel tornare sugli elementi del film di Kubrick, per non parlare del rischio “dissacrazione dell’originale”, paura sempre più diffusa in un mondo popolato da sequel e remake. Invece trovo che sia un film molto diverso che si propone un altro pubblico più giovane, e che mi ha lasciato la voglia di rivederlo ancora, magari in compagnia. 

Mission: Impossible – Fallout: nonostante non potrò più vederlo su grande schermo sono certa che questo film merita numerose altre visioni. Il franchise di Mission Impossible è sempre stato tra i miei preferiti, grazie alla grande cura e attenzione delle scene d’azione e di heist. Questo sesto film è un susseguirsi di scene di azione e colpi di scena bellissimi da vedere e correttamente orchestrati, vissuti dal consueto cast a cui siamo affezionati. Il crescendo di tensione è costante, al punto che finii lo spettacolo praticamente in piedi sulla poltrona. Spero di avere di nuovo la stessa sensazione anche a vederlo a casa. 

Elisa 

Synonymes: visto un lunedì mattina durante il Torino Film Festival, è stata una visione molto interessante che però mi ha lasciato la sensazione di aver perso una sfida. E’ un film molto denso, ricco di potenziali significati che non possono essere tutti assorbiti con una sola visione. Dal tema del razzismo a quello della comunicazione, alla ricerca di sé e del proprio luogo nel mondo, Nadav Lapid tocca molti punti e per poterli digerire tutti nel modo giusto va senza dubbio visto almeno un paio di volte.

Saturday Fiction: anche questo visto ad un festival, quello di Venezia, è un film altrettanto ricco dal punto di vista tematico. Oltre alla componente in un certo senso filosofica come in Synonymes, nel film di Lou Ye si aggiunge la componente tecnica. Il bianco e nero denso e ricco di ombre gioca nel corso di tutta l’opera a confondere lo spettatore portandolo tra i piani della realtà e della finzione filmica e metanarrativa. Mi piacerebbe rivederlo per poter cogliere bene tutti i passaggi e per interiorizzarne la percezione.

Weathering with you: in questo caso la necessità di rivedere il film deriva dal fatto di averlo visto per la prima volta nella versione doppiata. Nonostante siano ormai un paio d’anni che non vedo film doppiati al cinema, nel caso di Weathering with you ho ceduto per il semplice fatto di non riuscire a resistere all’idea di poter vedere l’animazione di Makoto Shinkai su grande schermo. Tutte le mie paure relative al modo in cui il doppiaggio corrompe la visione di un film, ormai per me anche nei casi dei film d’animazione, si sono rivelate fondate e la totale mancanza di recitazione nelle voci dei doppiatori italiani mi ha lasciato un profondo senso di insoddisfazione. 

The Third Murder: il film del 2017 di Hirokazu Koreeda è finalmente arrivato nelle sale italiane il 19 dicembre di quest’anno e vederlo al cinema è significato per me vederlo la seconda volta, dopo la prima visione avvenuta a Venezia proprio nel 2017. Si tratta di un film molto potente sia dal punto di vista tematico, che dal punto di vista tecnico. Uno di quei lavori sui cui si potrebbe stare ore a discutere e a scrivere. Nonostante siano passati solo due anni tra prima e seconda visione, tra le due si è creato un ponte talmente lungo da farmi realizzare quanto incorretta fosse stata la percezione lasciata dalla prima. Rivederlo in questi giorni è stato come vederlo da zero e ancora non sento di averlo visto del tutto.

Pink Wall e Knives Out: come ultimo punto vorrei citare due film che per me sono sullo stesso livello non per questioni tematiche o tecniche, ma perché entrambi hanno in comune il fatto di essere film che in potenza mi sarebbero dovuti piacere molto e che purtroppo a visione terminata mi hanno lasciato con una certa amarezza. Si tratta di due livelli di amarezza diversi. Nel caso di Pink Wall è stata più tinta di dispiacere perché ho colto la bellezza del film e la bravura degli attori ma nessuna emozione è riuscita ad arrivarmi e non mi è piaciuto mettere in dubbio le mie capacità empatiche post visione. Con Knives Out è stata un’amarezza tinta di molta rabbia perché (come potete leggere nel nostro articolo di conclusioni sul TFF37) l’ho trovato orrendo, mentre, se non tutti, la maggior parte dei critici e delle persone che seguo lo hanno apprezzato, e mi piacerebbe rivederlo per capire bene da dove mi è arrivato tutto il disgusto nei confronti di un’opera secondo molti ottima. 

Film bonus per tutte e due è Star Wars: The Rise of Skywalker. La visione è stata al limite con l’esilarante: abbiamo deciso di approcciarsi in maniera meno formale del solito, e scambiando qualche battuta abbiamo previsto tutte le mosse e i colpi di scena del film, che di per sé non è né originale né scritto troppo bene. Decisamente lo rivedremo per rivivere le risate della prima visione, magari all’interno di una nuova maratona di Star Wars, aggiornata coi nuovi episodi. 

Voi cosa ne pensate? Anche voi siete colti dalla necessità di rivedere qualcuno di questi film? Se non questi, quali sono i film di quest’anno che rivedreste?

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