Quest’anno per festeggiare la festa dell’amore abbiamo deciso di passare dal roseo al chiaroscuro. Vi proponiamo un elenco di film e scene erotiche che vivono al limite.
Il limite dell’oscenità, della legalità, della comprensione, dell’empatia, per vedere come film diversissimi hanno saputo creare delle situazioni il cui fulcro è il sesso, dandone delle sfaccettature molto diverse dalla normale concezione di sessualità etero normodotata e regolamentata.
Perché l’eros è parte dell’amore, di rapporti rosei e perfetti, ma anche di pulsioni, scoperta di se, sopraffazione, scambio, distruzione. E come spettatori siamo noi a decidere dove spostare l’asticella, accettando o meno di essere suggestionati dalle rappresentazioni dell’eros che lo schermo ci propone. Pensiamo a uno dei grandi classici del cinema romantico: Pretty Woman. E’ o non è la storia d’amore tra un gelido uomo d’affari e una prostituta?
Diciamo che dimostra come il limite lo poniamo noi, e forse qualcuno tra questi quattordici titoli sull’eros nei film potranno farvi rivedere le vostre posizioni..
1) La pianiste (La pianista, 2001) di Michael Haneke: l’assenza del desiderio e la consapevolezza di doverlo provare sono le tensioni agitate in questo film, in cui una gelida Isabelle Huppert si muove come un fantasma, animata solo dalla sua passione per la musica (che è un’arte impalpabile, infatti). La curiosità verso un suo allievo passa attraverso lo scontro prima di consumarsi nel più deludente atto sessuale mai mostrato sullo schermo.

2) Anomalisa (2015) di Charlie Kaufman e Duke Johnson: in questo film la sessualità non viene affrontata come uno dei temi principali ma è un elemento tanto importante quanto gli altri, che compongono il percorso di scoperta di se stesso e scoperta dell’altro del protagonista. L’incontro tra lui e Lisa e la serata che porta al compimento dell’atto sessuale sono infatti uno dei perni della trama. Atto che acquista maggiore particolarità perché si tratta di un film in stop motion e per fare solo questa scena di sono voluti sei mesi di lavoro. La sua fluidità e il suo profondo realismo accorciano ancora di più il ponte tra finzione dello stop motion e realismo dei film con attori in carne ed ossa, e la collocano tra le scene di sesso più iconiche della storia del cinema.

3) Gerentophilia (2013) di Bruce La Bruce: il titolo esplica di che tipo di feticismo stiamo parlando. Può nascere l’amore tra un diciottenne bianco del canada inglese con il feticismo per gli anziani e un ottantenne nero omosessuale del canada francese? Un film che si insinua delicatamente tra due corpi diversi, in un mood da film romantico quasi adolescenziale, fatto di controluce e soffici ralenti.

4) My Own Private Idaho (Belli e dannati, 1991) di Gus Van Sant: la storia è quella di Mike (River Phoenix) e Scott (Keanu Reeves), due prostituti che affrontano un viaggio insieme alla ricerca di stessi, attraverso diversi mezzi, tra cui anche l’esplorazione della propria sessualità. Si tratta di un ottimo film nel suo complesso, ma vogliamo sottolineare qui la scena di sesso tra Scott e Carmela, che nella sua semplicità ci ha conquistato dalla prima visione. Non c’è movimento e l’atto viene rappresentato in una serie di frame immobili che sono fotografie che inquadrano l’atto fisico da svariati punti in modo delicato e artistico. Una scelta tecnica interessante e molto efficace.

5) Love (2015) di Gaspar Noé: una relazione che è pura ed essenziale passione. Un amore fisico, di quelli che coinvolgono ogni cellula. Che però non basta perché a volte l’impulso va oltre l’amore e distrugge tutto. Un viaggio che si può descrivere molto semplicemente in questa battuta:

6) Ultimo tango a Parigi (1972) di Bernardo Bertolucci: il legame tra due sconosciuti che gravitano intorno a un unico appartamento è il mistero intorno a cui è cresciuto il mito di Ultimo tango a Parigi, scandaloso proprio nel suo modo di mostrare il caos su cui è costruito questo rapporto. Sembra un gioco, ma ogni gesto porta a conseguenze sempre più faticose, anarchiche, che non trovano una direzione, un punto di arrivo. E’ questo il prezzo da pagare per lasciarsi andare alle proprie pulsioni senza alcun limite?

7) The Rocky Horror Picture Show (1975) di Jim Sharman: è un film pionieristico nella rappresentazione di una sessualità libera e fluida. Vorremmo soffermarci su una scena in particolare, cioè quella in cui il Dottor Frank-N-Furter si insinua a distanza ravvicinata nei letti di Janet e Brad, seducendoli con le stesse parole e movenze e venendo corrisposto da entrambi. E’ una rappresentazione disarmante delle necessità fisiche dell’individuo, che possono essere soddisfatte al buio al di là di chi sia il partner, conoscendone solo l’effetto che ha su di noi.

8) Shame (2011) di Steve McQueen: Brandon non può fare a meno del sesso, lo ricerca costantemente e senza limiti. In questo film si cammina sulla linea che divide il bisogno dalla dipendenza, andando a scoprire come questo tipo di ossessione può incidere sui nostri rapporti con il mondo. Ma il film non ci impone un giudizio, anzi. Le numerose scene di sesso sono coinvolgenti, estetiche, sono i momenti in cui ci smarriamo realmente nel mistero del protagonista, in cui viviamo la sua costante insoddisfazione.

9) Ai no korīda (Ecco l’impero dei sensi, 1976) di Nagisa Ōshima: emblematico il titolo originale, 愛のコリーダ, che lettaralmente si traduce in “Corrida d’amore”. Definirla una corrida si addice molto bene alla vicenda che è stata ispirata da un fatto di cronaca avvenuto in Giappone. La donna in questo caso è il toro, l’uomo il torero e tra di loro il mantello è metafora del desiderio sessuale. Ed è il toro, la parte più animalesca del desiderio manifestato nella donna, a prendere completamente il sopravvento e vincere. Il finale è solo per chi ha pelo sullo stomaco.

10) Disclosure (Rivelazioni, 1994) di Barry Levinson: Tratto dall’omonimo libro di Crichton questo film rappresenta una situazione di violenza sessuale operata da una donna verso un uomo. Nella scena della violenza possiamo percepire la lotta interiore di Michael Douglas per cercare di opporsi alle avance di Demi Moore, e la sentiamo con forza proprio perché la scena è molto erotizzata ed esplicita, pur collocandosi in un film drammatico per il grande pubblico, per altro ambientato un contesto quasi fantascientifico. Una scena d’impatto che diventa il perno centrale della vicenda e riecheggia per tutta la durata del film.

11) Agassi (The Handmaiden, 2015) di Park Chan-wook: una storia che parla di potere e libertà attraverso diversi stadi dell’erotismo, ambientata durante la dominazione giapponese in Corea. L’amore lesbico viene ritratto con gioia, voluttà, passione quasi giocosa, rappresentato come una celebrazione della massima liberazione della donna dal modo che ha l’uomo di vederla e di usarla per una sua distorta e perversa visione del sesso.

12) Secretary (2002) di Steven Shainberg: interpretato da Maggie Gyllenhaal e James Spader, in superficie sembra la storia di una relazione sadomaso tra un avvocato e una segretaria, ma si tratta di molto di più. Il pregio principale è il modo in cui viene indagato il bisogno di autolesionismo e sottomissione della protagonista. Non si tratta di una semplice ricerca di dolore, ma è la ricerca di sentire la propria vita scorrere dentro di sé e questo bisogno di vita è uno dei sentimenti più comuni dell’essere umano.
“E. Grey: Why do you cut yourself Lee?Lee: I don’t know.
E. Grey: Is it that sometimes the pain inside has to come to the surface and when you see evidence of the pain inside you finally know you’re really here? Then when you watch the wound heal it’s comforting, isn’t it?”

13) Brothers of the Night (2016) di Patric Chiha: questo documentario austriaco del 2016 osserva la vita di alcuni ragazzi bulgari che vivono a Vienna e per guadagnarsi da vivere si prostituiscono. Si tratta di un’opera molto interessante perché fa toccare con mano i pensieri, le sofferenze, di questi ragazzi che si sono trasferiti in un paese nuovo alla ricerca di libertà e possibilità di guadagnare qualche soldo in più da mandare alle famiglie rimaste in patria. Il tutto è realizzato attraverso riprese di vita quotidiana e interviste che si svolgono negli ambienti frequentati quotidianamente dai protagonisti, ma sono costruite con un’elevata ricerca tecnica, che si può notare nella stupenda e colorata fotografia di tutto il documentario.
14) La región salvaje (2016) di Amat Escalante: senza dubbio uno dei film più particolari visti negli anni in cui abbiamo avuto modo di frequentare la Mostra del Cinema di Venezia. Qui il desiderio sessuale prende la forma di un essere alieno che per sopravvivere deve nutrirsi proprio di questo desiderio. Il suo nutrimento proviene da qualsiasi essere vivente, uomo, donna o cane, e crea una profonda dipendenza in chi la sperimenta. Come ogni assuefazione anche questa, alla fine, porta all’annientamento del sottomesso e forse questo film vuole dirci che non c’è modo di salvarsi dalla pulsione sessuale che domina negli e sugli esseri umani.

Voi che ne pensate del tema? Avete un film preferito quando si tratta di storie d’amore particolari o con un tocco di erotismo in più? Non esitate a farcelo sapere e come sempre continuate a seguirci!