Directed by Todd Phillips

Todd Phillips non era un regista sulla bocca di tutti fino all’anno scorso, quando ha cominciato la lavorazione di Joker. Il film è stato attesissimo in tutto il mondo, e da quando venne annunciato che il regista era l’autore di Una notte da leoni, Parto col folle e Road Trip, non si sapeva più cosa aspettarsi. Dopo mesi di incerte previsioni Joker ha fatto la sua première ed è diventato uno dei più grandi successi della stagione, conquistando anche il Leone d’Oro.

In verità la carriera di Phillips è stata in crescita costante: aveva già realizzato negli anni film di successo, anche non sempre rilevati dalla critica alta, e costruito fruttuose sinergie con attori, produttori e registi. 

Nel nostro primo approfondimento sui registi “meno approfonditi” nel panorama contemporaneo ci concentriamo su Todd Phillips e quale è stato il percorso che lo ha portato a questo sensazionale traguardo. 

Phillips nasce a Brooklyn nel 1970. Il suo vero cognome è Bunzl, ereditato dal nonno proveniente da Praga, ed è di origine ebrea. Si trasferisce a New York per studiare al prestigioso corso di cinema della NYU, dove però non si è mai diplomato. Agli inizi della sua carriera ha lavorato in un negozio di dischi e, anche se non c’entra niente, pare sia stato segnalato per taccheggio.

“I like movies about guys who make bad decisions”

1993 Hated: GG Allin & The Murder Junkies – Come lavoro di diploma Phillips realizza un documentario sul controverso artista della scena punk GG Allin, con cui entrò in contatto grazie al lavoretto part time che svolgeva nel negozio di dischi Kim’s Video and Music. Phillips era affascinato dalla figura di questo performer estremo che incarnava un caos imprevedibile, elemento che suggestionerà il regista anche per i suoi film successivi. Il giorno dopo lo screening GG Allin si premurò di ringraziare Phillips per aver puntato un faro su di lui, e dopo pochi giorni morì di overdose a 36 anni, appena prima della première del film. 

1998 Frat House Phillips realizza un altro documentario, questa volta sovvenzionato da HBO e in co-regia di un altro giovane autore, Andrew Gurland (con cui resterà amico e fonderà il New York Underground Film Festival). Il documentario tratta delle confraternite dei college americani, andando a rivelare gli aspetti più inquietanti e violenti dietro a queste aggregazioni. Il film però non va mai in onda: alcuni dei ragazzi coinvolti nel documentario accusano Phillips di averli manipolati, di non aver mai detto di essere sovvenzionato da un canale televisivo e di averli diretti a reinterpretare delle scene, che loro avrebbero eseguito esagerando. Il documentario (che dura meno di un’ora) sembra molto spontaneo nella prima parte, mentre comincia ad assumere toni meno credibili nella seconda, in cui Phillips e Gurland acconsentono a sottoporsi le prove brutali afflitte ai pledges (=candidati alla confraternita) per poterle riprendere in videocamera. Phillips su questa controversia è tornato anni dopo confermando di aver guidato i ragazzi nelle scene, ma senza mai snaturare atteggiamenti che avrebbero comunque avuto. 
Il documentario è senza dubbio agghiacciante, e mostra già delle propensioni naturali del regista: Phillips coltiva infatti un interesse per la musica e la sua relazione con le immagini, come possiamo vedere nella scena delle feste nelle confraternite accompagnate dalla violentissima Sabotage dei Beastie Boys.

2000 Bittersweet Motel – Terzo lavoro documentario per Phillips, contattato dai Phish per realizzare un documentario su di loro. Colpiti dal lavoro che aveva fatto su GG Allin la band lo chiama a Chicago e gli propone di seguirli in un anno di tour in Europa, durante il 1998. Phillips dichiara di essere stato molto contento dell’esperienza: i Phish non erano così celebri e gli permisero una libertà totale di azione. Parte del successo del film Phillips lo addebita proprio a questa libertà datagli, che gli ha permesso di raccontare umanamente la band senza voyeurismo, ma dialogando con la band ed entrando nel loro mondo, considerato che non conosceva la loro musica prima di essere chiamato per il film. Il fascino per le personalità caotiche continua in un viaggio musicale, dove Phillips ricerca con curiosità gli elementi umani, contraddittori e inusuali, e colpendo al cuore anche i fan della band.

2000 Road Trip, 2003 Old School e 2006 Scuola per canaglie – Grazie a Frat House, che venne presentato e premiato al Sundance Film Festival, conosce Ivan Reitman, regista di Ghostbusters e produttore di numerose commedie (tra cui Animal House e Space Jam), che lo coinvolge nella progettazione di questi due film comici dalle derive demenziali. Si tratta di film semplici, che ruotano intorno alle avventure goliardiche dei propri protagonisti tutti messi a confronto con l’affermazione personale e le relazioni. Interessante come  entrambi i film siano ambientati in dei college, e qua e là ricompaiano le confraternite. Le cose più interessanti da notare sono ancora l’attenzione per la componente musicale, che di conseguenza da un ritmo anche al montaggio, e gli elementi di interazione tra età, sessualità e generi differenti che agiscono sfatando preconcetti e banalità. Pensiamo ad esempio al ruolo proattivo di Beth in Road Trip, che porta avanti la sua storia parallela per aiutare Josh, o il personaggio di Vince Vaughn in Old School che mostra sia le premure di un padre che la fascinazione per la vita sfrenata da ragazzo. Si congeda dalla commedia collegiale con Scuola per canaglie, che raccoglie il voto più basso di gradimento e forse stimolo al passaggio a film differenti. 

E’ da notare come già dai suoi primi film di finzione Phillips crei collaborazioni durature con numerosi attori tra cui Luke Wilson, Juliette Lewis, Vince Vaughn, Will Ferrell, Amy Smart, Matt Walsh, Bradley Cooper, Jonah Hill. Alcuni di questi nomi si siano emancipati dalle commedie più semplici per  cimentarsi con ruoli molto diversi e rivelandosi attori di rilievo.
Per quel che riguarda il comparto tecnico invece ha lavorato molto con il DOP Lawrence Sher e la montatrice Debra Neil-Fischer.

2004 Starsky e Hutch – Questa “operazione nostalgia” riprende le vicende del serial anni ‘70 dallo stesso nome, e diventa un buddy cop movie adattato agli anni 2000. Il film ibrida commedia estrosa con la detective story incarnando quegli anni con entusiasmo, colori e divertenti eccessi, e alla fine, sebbene sia sempre la solita storia, colpisce per come è ben scritta. Ben Stiller e Owen Wilson diventano i protagonisti, ma Phillips non abbandona i vecchi amici regalando loro ruoli peculiari ed esilaranti. Senza grandi pretese il film fa il suo lavoro usando gli elementi che già abbiamo riconosciuto, mentre la regia si adatta allo stile del serial. In questo prodotto risulta evidente come Phillips usi un linguaggio e dei personaggi comici al limite col demenziale per scoprirne le peculiarità caratteriali e umane.

2009, 2011 e 2013 Una notte da Leoni –  Phillips realizza la trilogia di film che lo hanno reso più celebre tra il pubblico di massa. Resta l’animo goliardico, resta l’idea dell’agente del caos, ma qui entra la dinamica del mistery, e di film in film i toni diventano sempre più oscuri. Mentre guardando il primo episodio (il più riuscito del trittico) la cosa che più colpisce è come i tre comuni protagonisti siano costretti a confrontarsi con una situazione assurda con le loro limitate capacità, man mano che si va avanti nella trilogia i fatti diventano sempre più incredibili, violenti, volgari, e anche senza via di ritorno. Phillips dichiara di aver consciamente voluto tendere a un lato sempre più dark, senza però mai abbandonare il suo approccio alla commedia. E’ evidente però come il pubblico abbia abbassato le aspettative dopo il secondo episodio, forse perchè non disposto a farsi coinvolgere in una violenza sempre più spinta. 

Phillips si diverte anche a recitare nei suoi film in diversi cameo, alcuni decisamente spinti. Li avevate mai notati?

2010 Parto col folle – In mezzo alla trilogia Phillips realizza un’altra commedia, dai toni più neri e cinici di quelli di Una Notte da Leoni. Il viaggio di due persone incompatibili (Robert Downey Jr e Zach Galifianakis, ancora non proprio uscito dal suo personaggio di Alan) procede in una escalation di violenza parossistica. Robert Downey Jr regge il film interpretando il nostro incredulo turbamento di fronte a un mondo che mostra solo il peggio di se e in cui Galifianakis è ignaro ambasciatore. Da notare come questo sia uno dei pochi film, a mio parere, ad avere un titolo italiano se possibile più intelligente e divertente di quello originale.

2016 Trafficanti – Un film che già dalla grafica si propone con tutt’altra veste rispetto ai precedenti. Phillips spinge ancora di più il pedale verso una ricerca di serietà cercando comunque di preservare un tono bruciante e umoristico. Torna a scrivere prendendo a piene mani dal mondo reale, e precisamente da un articolo di Guy Lawson letto su Rolling Stones, in cui si parla di come due ventenni siano riusciti ad avere un contratto di 300 milioni di dollari per vendere armi al Pentagono. Il regista incontra i protagonisti e poi ingaggia Miles Teller e Jonah Hill per interpretare la loro storia vera. Il film continua a contenere elementi ridicoli e comici, ma soprattutto il linguaggio della camera diventa più ricco e dinamico, per esempio attraverso numerosi carrelli. Il film incrocia l’inchiesta e la denuncia verso il mercato della guerra, un po’ come nello stesso anno fa Adam McKay, a suo modo, con La grande scommessa, mantendo però un tono scanzonato che accompagna una sceneggiatura ricca di colpi di scena.

Phillips oltre che regista è  sceneggiatore di gran parte dei suoi film, e ha collaborato alla scrittura anche di altri progetti, come il film Borat. E’ anche stato produttore di Project X (un film molto vicino alle tematiche dei suoi primi documentari) e di A Star Is Born, diretto dalla sua star e grande amico Bradley Cooper. 

La loro amicizia, nata sul set di Una notte da leoni, è diventata una casa di produzione, la Joint Effort, che dopo Trafficanti ha prodotto anche A Star is Born e Joker. Phillips definisce Cooper una persona con capacità di vedere le storie e un grande intuito, qualità condivisa dato che Phillips valutava le qualità di regista di Cooper ben prima di A star is Born e della sua candidatura al Premio Oscar come Miglior Regista, avvenuta nel 2018.

Joker a questo punto non appare più come un improvviso salto nella carriera del regista, ma piuttosto un progetto maturato attraverso tanti test. C’è da ricordare che è stato Phillips a proporre alla Warner il progetto di DC Black, una serie di film basata su approfondimenti dei villains dei fumetti, e il progetto di Joker, facendo il pitch con già in testa la figura di Joaquin Phoenix come interprete.

Joker è stato un successo clamoroso, sia per i premi e riconoscimenti critici conquistati, sia come incassi: si è infatti conquistato il podio come il film R-rated che ha incassato di più nella storia, oltre che essere uno dei film più redditizi di sempre, essendo costato 55,000,000 dollari (stimati) e avendone guadagnati più di un miliardo. 

Phillips ha dichiarato di aver sempre lavorato cercando di focalizzarsi su un audience specifica, senza cercare di fare film per tutti, credendo che solo mirando la propria freccia in un punto poi tutti si volteranno a vedere dove ha centrato il bersaglio e perchè. Vedendo i lavori che ha fatto e dove il suo percorso lo sta portando non si può dire che abbia torto.

PERSONAL RANK

  1. Joker – 2019
  2. Frat House – 1998
  3. Una notte da leoni (The Hangover) – 2009
  4. Starsky & Hutch – 2004
  5. Trafficanti (War Dogs) – 2016
  6. Hated: GG Allin & The Murder Junkies – 1993
  7. Un notte da Leoni 2 (The Hangover Part II) – 2011
  8. Road Trip – 2000
  9. Bittersweet Motel – 2000
  10. Old School – 2003
  11. Una notte da leoni 3 (The Hangover Part III) – 2013
  12. Parto col folle (Due Date) – 2010
    N.C Scuola per canaglie  (School for scoundrels) – 2006

FONTI

Todd Phillips on IMdb
IMdb Director’s Trademark
Are those two fools at it again?
Articolo WayBack Machine, Intervista a Todd Phillips su Phish Bittersweet Motel
Variety su Joint Effort
Articolo Rolling Stones, “The Stoner Arm Dealers”
Intervista su Deadline

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